La colazione tradizionale degli italiani, in cui non mancano un buon espresso o un cappuccino, potrebbe costare sempre di più. La crisi climatica, tema di strettissima attualità ed urgenza, che provoca eventi metereologici estremi e distrugge le colture, unita agli stop forzati provocati dalla pandemia stanno infatti mettendo in ginocchio il settore agricolo e i prezzi delle materie prime schizzano alle stelle.
Tra i prodotti alimentari più colpiti dall’aumento dei prezzi ci sono caffè (+80% rispetto all’inizio dell’anno), latte (+60% rispetto allo scorso maggio), ma anche oli vegetali, frutta secca, cereali, cacao e zucchero. Rincari che si ripercuoteranno sui prezzi al bancone, nelle prossime settimane e mesi, secondo le stime degli analisti. Non ultimo la pandemia, oltre a bloccare interi comparti produttivi e a compromettere il regolare trasporto delle merci, ha scatenato nei consumatori meccanismi di acquisto compulsivo: terrorizzati all’idea di non aver più a disposizione generi alimentari di prima necessità, molti hanno letteralmente preso d’assalto gli scaffali dei supermercati, facendo aumentare la domanda delle merci e, conseguentemente, il loro prezzo. Ecco perché fare colazione costa circa il 26% in più rispetto all’anno scorso, e non è dato sapere se e quanto i prezzi potranno ancora aumentare.